Ho letto con lucida determinazione, passione e piacevolezza questo romanzo, della scrittrice Federica Manzon, edito da Feltrinelli. Uso il titolo ricordo, non a caso, perché è un romanzo che ci porta indietro nel tempo, meglio, dove la protagonista ci fa fare un viaggio a ritroso nella sua infanzia, nelle sue origini, che poi sono quello che noi tutti noi siamo. La protagonista, Alma, giornalista che vive da tempo a Roma, è nata a Trieste, città che ha vissuto periodi molto bui nella nostra storia.
LA FUGA E LA NOTTE – Tommaso Vercellio
Camminate all’aperto questa estate, vicino al mare, lungo il greto di un fiume (torcia alla mano), ma fatelo di sera, di notte”
Alzando lo sguardo alla volta celeste, osservo come la notte avvolga tutto quello che sta intorno a me e lo ricopra di una contemplativa aria di mistero.
La libertà
“Sono sempre qui, nella mia casa romana, e dalla finestra, da un po’ di mesi, guardo una mamma gabbiano che ha messo in opera un nido per i suoi piccoli sul tetto della casa di fronte. Un’opera di ingegno animale straordinaria.
Lei sta ferma sul suo nido, custode del suo tesoro o dei suoi tesori. Non un refolo di vento, non il sole di questo maggio, non il vento o la pioggia la smuove.
Lei sta lì, per garantire ai suoi nascituri la libertà, meglio, custodendo una vita che verrà e che dovrà rassegnarsi a lasciare, ma in libertà”.
Roberto Vecchioni: “Tra il silenzio ed il tuono“
Un romanzo che grida il dolore, che ha sete di raccontare, che ci provoca con i suoi aneddoti ed i suoi aforismi, che ci fa ridere, con le sue parole sconce, mai volgari e messe sempre al posto giusto e nel momento opportuno.
Storia della colonna infame
Siamo a Milano nel 1630, ma potrebbe essere oggi. C’è una epidemia di peste, la gente non se ne cura e fa finta di niente. Milano va avanti. Quando però, anche i nobili si ammalano, si cerca la fonte del male.