La versione di Barney: Mordecai Richter

La versione di Barney: Mordecai Richter

Il film è quasi più bello del libro, altrettanto gradevole, scritto per essere visto.

La storia è in realtà un flashback, frammezzato da bevute di whiskey, fumate di sigari, amori, amicizia, passioni, delusioni, mestizia, perdite di memoria e ricordi a volte sfumati.

Barney, il protagonista, acciaccato settantenne, racconta la propria storia di vita, per far chiarezza sulla morte, avvenuta anni addietro, del suo migliore amico, Boogie, talentuoso scrittore, seppur deturpato da una terribile tossicodipendenza: tipico cliché anni Settanta. Si aprono i cassetti della memoria, per Barney, in modo disordinato e sconclusionato, come d’altra parte è il personaggio di questo libro: uomo istintivo, spiritoso, pratico e insolente, ebreo che si afferma come self made man in qualità di improbabile produttore televisivo.

Il periodo di soggiorno a Parigi, è quello più bohémien per Barney, dove frequenta un gruppo di artisti e si sposa per la prima volta. Barney, è infatti soprannominato signor tre mogli.

Il matrimonio avverrà con la eccentrica Clara, per riparare ad una gravidanza, che in realtà svelerà un frugoletto nero, non certo opera di Barney, ma del suo amico di serate Mark.

Il matrimonio finirà con il suicidio della giovane. Si verrà poi a sapere, che era stata una eterna psicopatica, cosi come ci racconta il padre, accorso al capezzale della figlia.

Da Parigi a Montreal: Precipitiamo nella comunità’ ebraica canadese: ricca, composta, ghettizzata. Ma a Barney fa comodo l’appoggio di un suo ricco zio ebreo, che gli ripete come la raccolta fondi ed Israele siano l’unica salvezza al giorno d’oggi.

Ad un bar Mitzvah, ripetendo compulsivamente la suddetta frase, per il finanziamento di un progetto televisivo, viene presentato alla facoltosa, ciarliera e molto asfissiante Minnie.

Gli affari procedono bene, non cosi l’amore. Proprio durante il ricevimento del suo secondo matrimonio, conosce infatti, quella che sarà la donna della sua vita: Miriam Grant. L’anima canaglia di Barney, fa sì che in poco tempo anche il “secondo” matrimonio naufraghi, con il tradimento di Minnie, sorpresa a letto con l’amico Boogie, che proprio quel giorno, perderà la vita, in quello che si rivelerà essere un fatale incidente.

Barney rimarrà il principale sospettato di questa morte, anche perché tallonato dal detective O’Hearne, che pubblicherà persino un libro-bestseller sulla terribile vicenda.

Inizia un nuovo capitolo per Barney. Ascoltando il suo cuore, i bizzarri ma genuini suggerimenti del padre, poliziotto in pensione ed inseguendo l’amore, Barney si sposa per la terza volta. Dopo un lungo corteggiamento, la telefonata a Miriam con le carte del divorzio ancora fresche di stampa, i fiori e tutto il resto. Un appuntamento galante, si risolve però, in una sbronza epocale per Barney, che non avrebbe potuto reggere l’emozione di un pranzo con la donna dei suoi sogni. Ma lei capisce le sue buone intenzioni e i due convolano a nozze, avranno due bellissimi figli e vivranno un amore, dolce, puro e complice.

Ma i vizi, si sa, sono duri a morire, ed il dissoluto e possessivo Barney, dopo anni di idillio, finisce per perdere la sua anima gemella, per la quale si era sacrificato e non si era mai arreso. Per una banale scopata con una prostituta, raccattata in un bar, dopo l’ennesima sbornia.

Su di questo, su questa perdita, finirà per rimuginare per il resto dei suoi giorni.

Al di là dei giudizi morali e convenzionali sul personaggio, Barney risulta essere un uomo immensamente ricco di sfaccettature, che riescono a mettere in ombra, qualunque macchia del suo passato, lasciando emergere, specie nella parte finale del libro, una suggestiva e spontanea tenerezza. Un uomo che ha dato il meglio di se, nonostante tutto, per il suo vero amore. Non un granché direte voi, ma tutto sommato il meglio. Un uomo senza filtri, senza limiti, che apprezzo perché agisce sempre, nel bene e nel male, spinto fin da una malsana onestà intellettuale e sentimentale, tanto infantile, quanto disarmante.

Questo lo renderà vittima dei suoi stessi sfacciati desideri. Un uomo in cui gli impulsi, precedono sempre, e dico sempre, l’azione, qualunque siano le conseguenze, e senza la salvezza di un pensiero razionale, che possa portarlo ad evitare certi disastri.

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